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mercoledì 18 settembre 2013

Italiani in attesa: Alle 20.30 il voto sulla decadenza di Berlusconi.



Oggi, 18 settembre, alle 20.30, la giunta del senato prenderà la prima decisione sulla convalida dell’elezione di Silvio Berlusconi a senatore. Il 1 agosto 2013 la cassazione ha condannato Berlusconi a quattro anni di prigione per frode fiscale. In base alla legge Severino chi è condannato in via definitiva a più di due anni di reclusione non può candidarsi o, se è già stato eletto, deve lasciare il parlamento.

La giunta si riunirà a partire dalle 20, quando ci saranno le dichiarazioni di voto sulla relazione di Andrea Augello del Pdl, che nei giorni scorsi ha fatto un intervento in difesa di Berlusconi, chiedendo alla giunta di convalidarne l’elezione. Se la relazione di Augello verrà bocciata, sarà nominato un nuovo relatore. A quel punto la decisione passerà al senato.

Cos’è la giunta
La giunta delle immunità del senato è una commissione costituita da 23 senatori di tutti gli schieramenti politici, che ha il compito di valutare se un componente del senato è ammesso nell’assemblea o invece dev’essere sospeso. Nel caso di Berlusconi la giunta deve decidere se è lecito interrompere il mandato di Berlusconi in base alla legge Severino del dicembre del 2012.

Letture controverse
I sostenitori dell’ex presidente del consiglio insistono sulla possibilità per Berlusconi di continuare a stare in parlamento e candidarsi in futuro. Il Pdl afferma che la legge Severino non è applicabile a Berlusconi, perché con l’indulto la pena passa da quattro a un anno. Inoltre, i fatti per i quali Berlusconi è stato condannato sono stati commessi prima dell’entrata in vigore della legge e la norma non può avere valore retroattivo, non può cioè avere effetto per il passato.
Secondo alcuni giuristi, però, tra cui l’ex presidente della consulta Valerio Onida, queste due motivazioni non sono valide. Il senso della legge è di impedire l’ingresso o la permanenza in parlamento di condannati per alcuni tipi di reati, quando la pena è superiore a un limite stabilito.
Inoltre l’indulto cancella la pena, ma non la condanna (che nel caso di Berlusconi resta di quattro anni). L’articolo 174 del codice penale che regola l’indulto afferma che quest’ultimo non elimina le pene accessorie e non si applica ad altri effetti penali come, nel caso di Berlusconi, la decadenza da parlamentare.
Altri giuristi però ricordano che per la Corte europea dei diritti dell’uomo il principio di non retroattività si deve applicare non solo alle sanzioni penali, ma anche a tutte le altre sanzioni.

Il Pdl, in particolare il senatore Andrea Augello, relatore del fascicolo sul caso di Berlusconi, vuole chiedere il parere della corte costituzionale sulla legittimità del procedimento a carico di Berlusconi. Intanto i legali dell’ex cavaliere hanno chiesto l’intervento della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. Secondo Berlusconi la legge Severino è stata approvata per eliminarlo dalla politica e sarebbe una sorta di persecuzione ad personam contro il leader di un partito politico, eletto democraticamente. La corte di Strasburgo ha confermato di aver ricevuto la richiesta da parte dei legali di Berlusconi e deve decidere innanzitutto se la richiesta dell’ex premier è “ricevibile”, cioè se può essere presa in esame dal tribunale europeo.

La sentenza Mediaset
Il 1 agosto 2013 la cassazione ha confermato la condanna definitiva a quattro anni per frode fiscale a Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Mediaset. Aveva invece annullato la sentenza riguardo alla pena accessoria a carico dell’ex premier (l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni) disponendo il rinvio alla corte d’appello di Milano per rideterminarla. In seguito all’indulto concesso nel 2006, la condanna a quattro anni per frode fiscale sarà in effetti di un anno. Berlusconi non può andare in carcere e dovrebbe essere affidato ai servizi sociali o andare agli arresti domiciliari.